L’antropologa medica americana Martha Lincoln ha proposto sulla rivista scientifica Nature che per giudicare la prontezza di un paese nel fronteggiare una pandemia, sarebbe importante chiedersi se quel paese abbia una visione “eccezionalista” di se stesso. I paesi eccezionalisti vedrebbero se stessi come anomali, speciali, e in qualche modo superiori alle altre nazioni. Questo li renderebbe meno capaci di imparare dalle migliori pratiche di altre nazioni con conseguenze peggiori per la salute pubblica in caso di pandemie. Lincoln porta sia esempi di paesi che hanno visioni eccezionaliste di se stessi, come gli Stati Uniti, l’Inghilterra e il Brasile, da mesi in testa alle classifiche mondiali per numero di casi e morti da coronavirus. Dall’altro lato, porta invece esempi di paesi che hanno affrontato la pandemia con più umiltà, come Vietnam, Thailandia, Corea del Sud, Singapore, Nuova Zelanda e Australia. Lì, il contagio è rimasto sotto controllo. Una riflessione sicuramente interessante per analizzare il comportamento dei leader politici, ma dobbiamo fare attenzione a non generalizzare, per non ridurre un intero paese all’arroganza del suo presidente.