Le Zone Blu

cristian-newman-CeZypKDceQc-unsplashPhoto credit: Christian Newman

Pubblicato sul Corriere della Sera, inserto Innovazione, il 23/02/2018

Alla fine degli anni novanta, il demografo Michel Poulain si presentò a Villagrande Strisaili, un paese sulle montagne sarde del Gennargentu, per condurre le sue ricerche. Aveva infatti scoperto che molti uomini della zona si vantavano di essere molto anziani. Troppo anziani. Poulain sospettava si trattasse soltanto di infondata vanagloria, ma per deformazione professionale valeva la pena controllare. Analizzò l’archivio dei certificati di nascita e di morte dell’ultimo secolo di storia del paese. Scoprì così che in quella zona avevano vissuto negli ultimi trent’anni 4000 persone. E con sua grande sorpresa, contò che 42 di queste avevano raggiunto i cent’anni. “Presi la mia matita blu, feci un cerchio sulla cartina, e dissi al mio amico [Gianni Pes, esperto in nutrizione all’Università di Sassari, ndr.] questa è una Zona Blu.”

Con Zona Blu si intende quindi un luogo in cui la concentrazione di centenari è molto superiore alla media. Al tempo della scoperta correva l’anno 2000, e altri tre luoghi si sono aggiudicati questo titolo: le isole di Okinawa in Giappone, la penisola di Nicoya in Costa Rica, e l’isola di Icaria in Grecia. Il giornalista Dan Buettner ha indicato Loma Linda in California come la prossima zona da certificare. Ed un recente articolo scientifico pubblicato su Nature ritiene che il Cilento abbia tutte le carte in regola per rientrare sotto la fortunata definizione. Alcuni scienziati svedesi hanno addirittura predisposto in ottobre che 200 abitanti di Malmo si trasferissero per qualche mese ospiti delle famiglie nel Cilento. Sarà così monitorato l’effetto dello stile di vita napoletano sul benessere degli svedesi. Se il Cilento dovesse essere identificata ufficialmente come una nuova Zona Blu, l’Italia sarebbe l’unico paese a poterne vantare due.

Dalla loro scoperta ricercatori da tutte le discipline accorrono alle Zone Blu per scoprire il segreto della longevità. Le ricerche, però, sono molto difficili da condurre. Il campione ridotto di popolazione e il metodo basato su interviste approfondite con i centenari – che spesso si contraddicono – spesso non possono garantire conclusioni accurate. “E poi ogni zona è così diversa dall’altra” dice Tim Spector, genetista al King’s College London, “non possiamo fare di tutta l’erba un fascio.”

E’ anche vero, però, che alcune generali somiglianze sono facili da tratteggiare. Anzitutto, l’attività fisica. Che più che qualche ora di palestra significa vivere all’aperto, in un estenuante e gratificante rapporto con la natura. “Ho avuto una vita di grandi sacrifici” rivela Michelino Scudu di Villagrande Strisaili, 99 anni, che fino a qualche anno fa era pastore e fino all’anno scorso si teneva in forma facendo la cyclette. “Camminavo anche 50 chilometri al giorno con le mie pecore,” dice a voce alta nel suo salotto pieno di nipoti e pronipoti. Poulain rivela divertito che quando chiedeva ai centenari sardi come spendevano il loro tempo libero, gli chiedevano “Tempo libero? E che cos’è?”

Un altro aspetto importante è il cibo. Non esiste affatto un cibo miracoloso – mangiare tutti i giorni alghe giapponesi non avrà grandi effetti sulla nostra longevità. Piuttosto, le ricerche hanno mostrato che gli abitanti delle zone blu mangiano principalmente prodotti locali. E che, più che altro, mangiano poco. “Mi fermo sempre quando ho riempito metà dello stomaco” ripete sempre Michelino. Anche una comunità molto unità risulta estremamente importante, perché contribuisce a mantenere basso il stress e un atteggiamento resiliente di fronte alle difficoltà. Per Barbara Nieddu, 94enne di Villagrande, il segreto è infatti “Volersi bene!” e aggiunge che “Non c’è nessuno in questo villaggio che sia contro di me.”

Tuttavia, è molto difficile identificare il peso di ogni fattore sul risultato fortunato. Anzi, viene da chiedersi se queste persone siano nate semplicemente con geni estremamente buoni. Prof. Spector spiega che “Sì, quando si tratta di arrivare fino a 80 anni possiamo avere una certa responsabilità con i nostri comportamenti,” ma dopo gli ottanta la fortuna prende il sopravvento. E così, il suo consiglio per arrivare ai 100 anni, è di “assicurarsi di essere il più fortunati possibile.”

Published by silvialazzaris

Italian writer based in the UK.

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